Chiesa di Santa Maria del Suffragio
La festa della rinascita
Viene da lontano l’idea di solennizzare il momento della riconsegna della Chiesa aquilana di S. Maria del Suffragio, al termine dei lavori di ricostruzione, richiesti dagli ingentissimi danni causati dal disastroso terremoto del 6 aprile 2009, con uno speciale incontro a L’Aquila delle rappresentanze governative di alto rango dello Stato italiano e di quello francese, protagonisti della virtuosa cooperazione bilaterale a livello finanziario che ha visto anche una cooperazione professionale di altissima qualità.
Nasce a fine 2009, allorché fu firmato a Roma, presso l’Ambasciata di Francia in Italia, l’accordo intergovernativo fra i due Stati contenente, fra l’altro, lo specifico riferimento ad un futuro incontro delle delegazioni governative dei due partner istituzionali, al momento della restituzione alla città della ricostruita Chiesa del Suffragio.
Ed è per ciò che la città non poteva non coinvolgersi con le sue istituzioni, con le sue rappresentanze sociali, con i suoi operatori economici, con la sua gente provata da anni e anni di dure fatiche e con i suoi figli, quelli nati o concepiti nel 2009, testimonianza evidente dell’amore e della fiducia nella vita che non si fermano davanti alla morte, alla distruzione, alla precarietà, alle difficoltà e all’incertezza del futuro.
In questa consapevolezza il Sindaco di L’Aquila ha ritenuto opportuno invitare, per la cerimonia di riconsegna della Chiesa del Suffragio alla Città e alla Chiesa aquilana, le più alte cariche dello Stato italiano, in particolare il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al fine di far sentire agli aquilani, anche nei momenti belli, la vicinanza, la condivisione dello Stato così come già percepita nel vivere le pesanti situazioni degli anni passati e per dimostrare loro l’affetto e la gratitudine della popolazione aquilana.
E’ una gratitudine feconda che apre a nuova vita e a nuove prospettive di rinascita materiale e spirituale, senza mettere da parte ciò che è stato e senza dimenticare i nomi e i volti dei 309 che proprio la Chiesa del Suffragio custodisce nello spazio della Cappella della Memoria, senza dimenticare i nomi e i volti dei tanti aquilani che, nel tempo successivo, li hanno seguiti e che ugualmente sono custoditi nel cuore dei loro cari.
E’ una festa sicuramente attesa e sudata, da assaporare con lo spirito di chi ha imparato a saper aspettare, di chi si è preso la pazienza per compagna, di chi è consapevole che al buio della notte segue la luce del mattino.
Perciò, pur esultando per il dono di un ritrovato luogo caro, il 6 dicembre, dalla Piazza in festa, non si potrà non guardare alla amata Cattedrale aquilana, ancora violata dai segni della devastante distruzione del sisma del 2009, e a tutto ciò che ancora in rovina c’è in tanta altra parte del centro storico, e con rinnovata fiducia si comincerà ad aspettare un’altra festa, in cui gli scolari di oggi, nella migliore delle ipotesi saranno ragazzi delle medie o più verosimilmente studenti delle superiori, in cui alcuni aquilani non ci saranno più e molti altri, invece, ci saranno. Quel giorno arriverà e sarà di nuovo Festa. La Chiesa di Santa Maria del Suffragio è stata riaperta ufficialmente la mattina del 6 dicembre 2018, con la partecipazione del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, della Delegazione del Governo francese e del Governo italiano, di Sua Em.za il Card. Giuseppe Petrocchi, Arcivescovo Metropolita di L’Aquila, delle autorità religiose, civili e militari, regionali e locali, e della cittadinanza aquilana riunita in piazza Duomo.
Assunta Graziosi